I cittadini italiani non hanno più nessuna
possibilità di avere giustizia per i torti, le angherie e le violenze subite ad
opera delle Istituzioni.
Pensiamo alla Regione Vento che sputa e deride le
sentenze del TAR e un TAR che dopo aver sentenziato, quando la sua sentenza
viene derisa e sbeffeggiata, al successivo ricorso dice al ricorrente “ma tanto
ti protegge la legge” e mentre il TAR risponde in questo modo, la Regione
Veneto, con le sue bande armate travestite da cacciatori che sparano vicino
alle case a scopo di intimidazione e minaccia, con l’aiuto e la complicità
della Polizia di Stato, manda i picchiatori a picchiare chi non si mette in
ginocchio davanti al pederasta in croce.
Tanto, sia i magistrati che la Polizia di Stato
minacciano i cittadini con l’esposizione del crocifisso legittimando la sostituzione
dei principi Costituzionali (e dei loro doveri che da tali principi derivano)
con i principi dell’assolutismo nazista rappresentati dall’assolutismo del
crocifisso. Il maiale che pretende che tutti gli uomini si mettano in ginocchio
davanti a lui in quanto lui è il figlio del dio padrone e fa quello che vuole:
come i magistrati e la Polizia di Stato che si diverte a minacciare i cittadini
puntando loro la pistola alla testa.
Se quelli elencati sopra sono episodi specifici
vissuti personalmente, appare drammatica la situazione delle famiglie italiane
in cui viene denunciata la violenza di uno dei due coniugi e la Polizia di
Stato interviene in modo assolutamente superficiale, spesso alimentando essa
stessa le condizioni che portano all’omicidio. E’ un effetto del crocifisso
esposto nei posti di polizia. Chi denuncia i torti viene deriso perché, secondo
l’ideologia del crocifisso, è Dio che gli ha inviato i dolori e le prove e chi
sono quelli della Polizia di Stato per intervenire contro il volere di Dio?
Recentemente c’è stata una retata contro il lavoro nero in Puglia e nel sud
d’Italia, ma vorrei ricordare che per difendere il diritto degli imprenditori
di praticare il lavoro nero, i magistrati hanno torturato chi ha posto il problema
perché, secondo loro (e alcuni di questi magistrati sono tutt’ora in servizio),
il lavoro nero è un diritto degli imprenditori: per me era un reato, ma col
crocifisso si pensa diversamente o abbiamo dimenticato come vengono pagati i
lavoratori della vigna?
Assistiamo, in maniera marcata in Veneto, a questo
processo di islamizzazione della società civile in cui Dio detta le regole e le
norme, sputa sulla nostra Costituzione in un progetto sempre più accentuato di
aggressione ai diritti Costituzionali.
La società Veneta si islamizza in nome del
cattolicesimo.
I Veneti rispondono a questo processo di
islamizzazione nello stesso modo con cui gli abitanti dei paesi islamici rispondono
all’integralismo islamico trasferito nel sistema giuridico: con l’indifferenza.
L’indifferenza passiva rispetto alla cosa pubblica è
diventato l’atteggiamento che i cittadini Veneti (nella mia analisi), ma credo
in tutta Italia, sta mettendo in atto rispetto alla violenza della Polizia di
Stato, dei giornalisti RAI e Mediaset, dello strapotere di Istituzioni che
ormai usano il loro ufficio come se fosse un’arma di distruzione di massa.
L’islamizzazione del Veneto in nome del crocifisso
sta procedendo a passi da gigante. La violenza con la quale si costringono i
bambini in ginocchio per costringerli alla fede cattolica ha avuto nella
Procura della Repubblica di Belluno i suoi paladini in nome del crocifisso. E’
in nome del crocefisso che la Procura della Repubblica di Belluno ha ritenuto
che i cittadini non dovessero indignarsi se le suore cattoliche, per diffondere
la fede cattolica, mettevano in atto azioni di violenza nei confronti dei
bambini del Sanguinazzi di Feltre.
La difesa personale, la difesa delle proprie
condizioni di vita, il rifiuto di avere dei bambini, il rifiuto di fare
acquisti oltre il necessario, rappresentano quelle azioni di difesa personale
che se da un lato proteggono i cittadini del Veneto dalle aggressioni,
dall’altro lato mettono sempre più in difficoltà una società che usa la
violenza islamica, tipo Isis, contro i cittadini da parte della Polizia di
Stato, dei Magistrati, della Regione Veneto e delle Istituzioni che dovrebbero
tutelare i cittadini e la loro sicurezza.
Nel nuovo Stato Islamico del Veneto, tutto diventa
precario. Tutto diventa incerto. Tutto nega il futuro ad ogni cittadino che si
trova da un lato vessato dalle norme e dall’altro lato non trova corrispondenza
quando le norme sono violate a suo danno.
Come nei paesi islamici l’indifferenza è l’unica
arma di difesa del cittadino, così in Italia l’indifferenza diventa il metodo
di difesa dall’assolutismo cattolico.
Ne abbiamo avuto un esempio alle ultime elezioni
amministrative. Mentre al referendum sulla Costituzione la partecipazione della
popolazione è stata massiccia, alle ultime elezioni amministrative c’è stato un
disinteresse diffuso: tutti voi, hanno detto i cittadini, fate del male ai
cittadini nel medesimo modo.
Nel processo di costruzione dell’Italia come uno
Stato Islamico alle dipendenze del Vaticano, la risposta dei cittadini non è la
violenza, che implica una richiesta di ascolto da parte delle Istituzioni, ma è
l’indifferenza apatica che nega alle Istituzioni il diritto di essere
Istituzione.
Claudio Simeoni
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